Biografia

Pur avendo sperimentato varie tecniche, dalla pittura all'intaglio del legno, alla progettazione di gioielli a cera persa al batik, la sua vera vocazione è la manipolazione dell'argilla, utilizzando vari impasti e tecniche diverse di cottura, sia nel campo ceramico che della scultura. Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali, ricevendo premi e segnalazioni della critica. Sue sculture fanno parte di collezioni private. Camini in terracotta decorano ville toscane, liguri e lombarde.
Viveva e lavorava a Cerro di Laveno M. (VA)

Sulla scultura:
..."Nonostante Welma Carità consideri ogni suo momento produttivo un momento di intimità che la isolano dalla convulsa vita di tutti i giorni, è innegabile che ella è in possesso di un enorme e ben radicato bagaglio di scultura classica greca e romana, che costituiscono i fondamentali riferimenti di ogni sua opera."
"I messaggi dell'antico sono molti, ma la sincretizzazione di essi è vissuta dall'artista in forme assolutamente personali, che cercano un'atmosfera di serenità e un raccoglimento interiore."
"Ella ha piena coscienza che i valori dell'antichità sono inquinati dalla realtà attuale, coscienza che si manifesta nella frammentarietà delle sue sculture e nelle fratture che le percorrono e che si rendono evidenti nonostante le integrazioni in gesso tendenti quasi spontaneamente a sgretolarsi anch'esse."

Alcuni passi dalla critica del Prof. Renato Polacco, Docente di Storia dell'Arte all'Università di Venezia.

 

"Una appassionata ricerca di 'atélier' porta l'artista alla figura, esemplificando al di fuori della tradizione classica. L'incompletezza dell'esecuzione suggerisce l'idea del 'frammento', del ritrovamento improvviso a suggerire con la mente un completamento, non solo a livello figurale."

Fabrizia Buzio Negri - Varese Mese - Ottobre '94

 

"Dalla tradizione classica alla esemplificazione scultorea, 'fuori della figurazione propriamente accademica'. Fondamentale l'utilizzo dell'argilla, materiale 'povero', il cui uso si perde nei millenni. L'artista trae spunti da una modellazione che suggerisce l'idea del frammento, giunto a noi da chissà quale tempo e dopo immemorabili odissee. Una forte tensione plastica si cela nel rigore volumetrico che delinea soprattutto la più recente produzione."

Fabrizia Buzio Negri - Varese Mese - Febbraio '95

 

"Welma Carità parte dalla scultura in senso rinascimentale, come forma formata: la scinde più freddamente, con una consapevolezza dell'effetto straniante che ha la separazione di un tutto unico, talora una commistione vagamente surreale."

P.R. - Il Gazzettino di Venezia - Dicembre '95


 

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